Psicoterapia sistemico-relazionale:
“La terapia non dovrebbe essere guidata dalla teoria, ma dalla relazione.” (Irvin Yalom)
La terapia sistemico-relazionale nasce come terapia delle relazioni. Fin dalla sua nascita l’individuo è inserito in una rete di relazioni, per questo il malessere del singolo non può essere slegato dal contesto a cui appartiene. Questa visione permette di allargare la visuale da cui spesso si guarda erroneamente l’individuo portatore del sintomo, spostandosi da una dimensione soggettiva ad una dimensione relazionale. Nello specifico, il terapeuta sistemico-relazionale ridefinisce il sintomo non più come problematica unicamente individuale, pensiero che ritroviamo in molti approcci terapeutici, ma come l’espressione di un malessere che affligge anche il proprio contesto di relazioni significative.
Le relazioni disfunzionali possono riguardare il sistema famiglia, il sistema coppia, il contesto lavorativo o quello amicale.
In questa ottica, l’individuo portatore del sintomo non viene colpevolizzato, ma accolto come colui che sta mostrando al suo contesto di appartenenza un malessere di cui sono tutti vittime consapevoli e non, spetterà al terapeuta cambiare le dinamiche relazionali disfunzionali in funzionali, restituendo benessere non solo all’individuo ma anche al suo contesto relazionale.
L’obiettivo del percorso psicoterapeutico, quindi, è quello di spalancare le porte della propria gabbia dorata e spezzare il circolo di sofferenza e immobilità, promuovendo la crescita personale, l’autodeterminazione e il benessere psico-fisico.